Jeffrey Tate conclude la cinquattottesima edizione, che ha visto crescere del 15% in un anno il numero degli spettatori.
Si è conclusa domenica 12 luglio nella luce del tramonto la cinquantottesima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, con il concerto dell’Orchestra Giovanile Italiana della scuola di musica di Fiesole diretta dal maestro inglese Jeffrey Tate. Dall’Ottocento preromantico dell’Ottava sinfonia di Schubert ai colori tardo-romantici della Quarta di Brahms, lo spettacolo della musica dal vivo è andato in scena, come da tradizione, nel più famoso scorcio spoletino, la lunga gradinata che ha per scenario naturale la facciata e il campanile del Duomo.
Nei diciassette giorni di programmazione il sipario si è aperto 150 volte, con una presenza complessiva stimata di 70.000 spettatori in totale – come riferisce il direttore artistico Giorgio Ferrara – che equivarrebbe a un incremento del 15% rispetto al 2014. La conferma è data dall’incasso complessivo: a fronte di una generale politica di riduzione dei prezzi – le poltrone di prima fila per il concerto finale sono scese da 250 a 70 euro – l’incasso è rimasto sostanzialmente invariato rispetto all’anno scorso, superando di poco i 600.000 euro. Quest’anno erano in vendita cinquemila biglietti a un euro per persone in condizioni economiche svantaggiate.
I social media del Festival hanno registrato circa 60.000 contatti; a questi si aggiungono tutti quelli della stampa sul web, fra cui i lettori di teatro.it che quest’anno è stato orgogliosamente media partner della rassegna.
Nel corso della manifestazione è stato ufficialmente intitolato a Luca Ronconi il Teatrino delle Sei; al grande regista milanese, scomparso nello scorso febbraio, il Festival ha dedicato un focus con testimonianze, racconti e filmati. A Carla Fendi, che con la sua fondazione ha finanziato il restauro del teatro Caio Melisso, il sindaco Cardarelli ha conferito la cittadinanza onoraria.
Annunciate le date dell’edizione 2016, che si svolgerà dal 24 giugno al 10 luglio; apertura scintillante con Le nozze di Figaro di Mozart, dopo il magnifico esordio di questa edizione affidato ad un'altra delle opere della trilogia firmata per il salisburghese dal librettista Lorenzo Da Ponte, ovvero Così fan tutte.